sabato 31 maggio 2014

L'ALLATTAMENTO ARTIFICIALE

Ben ritrovati! La settimana scorsa abbiamo parlato di allattamento materno, oggi invece parleremo di allattamento artificiale.


Se il latte al seno non è disponibile, o non è sufficiente, si sostituisce l'allattamento al seno con quello artificiale. Si usa latte di mucca, prima in polvere e poi pastorizzato, opportunamente trattato e chiamato latte vaccino. L'importante è che anche il pasto con il biberon costituisca un momento di grande intimità tra mamma e bambino.

Studiosi, nutrizionisti ed esperti di tecnologie alimentari hanno impiegato anni di prove di ricerche per avvicinarsi il più possibile alla composizione del latte materno e renderlo adatto alle necessità del lattante: dal latte di asina al latte di mucca, ma entrambi non risultano adatti ad un neonato lungo il suo primo anno di vita.
Solo a metà degli anni Sessanta si mise a punto la formula che meglio poteva sostituire il latte materno, con le seguenti caratteristiche:

  • la quota di proteine è diminuita rispetto al latte vaccino;
  • parte dei grassi del latte vaccino sono stati sostituiti con grassi di origine vegetale per aumentare l'apporto di acidi grassi insaturi;
  • il contenuto di zuccheri è stato aumentato, integrando la formula con solo lattosio;
  • i sali minerali sono stati ridotti per diminuire il lavoro dei reni;
  • l'apporto di vitamine è aumentato per soddisfare il fabbisogno giornaliero del bambino.
I risultati di queste ricerche sono più che soddisfacenti. Un bambino che prende questo tipo di latte infatti non ha bisogno di ulteriori integrazioni e, inoltre, dispone anche di speciali formule nel caso abbia predisposizione familiare alle allergie.
La scelta del latte comunque spetta al pediatra, anche se la scelta dipende in primo luogo dell'epoca in cui si interrompe l'allattamento al seno. Se la sostituzione avviene nei primi 4 mesi di vita del bambino si ricorre ad un latte più somigliante, come abbiamo visto, per a composizione e caratteristiche organolettiche a quello materno.
Se il passaggio avviene intorno al 5° mese, invece, il pediatra proporrà un latte liquido o in polvere chiamato "di proseguimento" o "di seguito" o "latte 2". Questo tipo di latte, essendo ricco di vitamine, ferro e acidi grassi essenziali rispetto al latte vaccino , risulta più adatto a soddisfare le esigenze nutrizionali del bambino sino al suo primo compleanno.


Quanto deve mangiare. Anche un bambino allattato artificialmente non perde la sua straordinaria capacità di autoregolarsi in base alle sue necessità. Quindi, importante è rispettare il suo appetito e offrirgli il biberon ogni volta che ha fame, lasciando libero di prendere la quantità che desidera. La frequenza delle poppate deve comunque tener conto dei tempi di digestione: all'inizio, un neonato ha bisogno di circa 3-4 ore per digerire un biberon, Col passare dei mesi, quando le razioni aumenteranno, il bambino allungherà spontaneamente l'intervallo dei pasti e il loro numero si ridurrà.

In linea di massima, il bambino nel primo mese di vita farà 6 pasti, scenderà a 5 a partire dal secondo mese fino al quarto e dopo, con l'avvio dello svezzamento, si stabilizzerà a 4 pasti.  

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