venerdì 23 maggio 2014

L'ALLATTAMENTO AL SENO

La settimana scorsa abbiamo visto qual è il primissimo e il miglior nutrimento per un neonato. Questa settimana invece vedremo in particolare l'importanza del latte materno per il nuovo venuto al mondo.


Se non ci sono particolari impedimenti, l'allattamento materno è il più idoneo per il lattante, poiché il LATTE MATERNO:

  • è composto di acqua, proteine, grassi, zuccheri, sali, fermenti digestivi, vitamine, è completo dal punto di vista nutritivo e non richiede integrazioni;
  • è facilmente digeribile dal neonato ed è specifico per lui, poiché garantisce una migliore protezione dalle possibili infezioni intestinali e dalle malattie allergiche, oltre che aiutare la sua crescita;
  • è sterile, sempre pronto, alla temperatura ideale;
  • favorisce l'instaurarsi di un profondo legame affettivo tra madre e figlio.
Inoltre, per stabilire ancora di più l'attaccamento tra la madre e il nato, il bambino deve essere portato al seno il più presto possibile, subito dopo il parto od entro le prime 6-12 ore da esso (poppata precoce). Si sa infatti che in queste primissime ore il piccolo è già in grado di trovare da solo il seno materno e di succhiare.

Il latte cambia nel tempo. Gli esperti definisco il latte materno specie-specifico, cioè un alimento biologicamente adatto per l'essere umano. E' sempre pronto e sempre caldo ma non ha mai la stessa composizione. Per adeguarsi alle necessità di crescita del neonato, infatti, modifica nel tempo la sua "formula".
Nei primi giorni di vita, la ghiandola mammaria secerne colostro, un liquido denso e giallastro, ricco di proteine e di sali minerali, meno carico di zuccheri e di grassi rispetto al latte vero e proprio. Questo perché il bambino deve adattarsi al mondo esterno: si disidraterà e avrà bisogno di sali minerali per compensare le perdite di liquidi e di proteine per iniziare bene la sua crescita. Inoltre, mai come in questo momento delicato il neonato deve difendersi dalle infezioni e il colostro favorisce particolari anticorpi che proteggono le pareti intestinali dall'aggressione di germi e virus.
Verso il terzo, quarto giorno, il colostro cambia aspetto: schiarisce e diventa grasso e cremoso. E' il cosiddetto latte di transizione e serve ad abituare gradualmente il bambino al latte definitivo che verrà di lì a poco. Diminuisco le proteine ed aumentano gli zuccheri, indispensabili per la crescita dei tessuti cerebrali, ed i grassi che apportano energia.
Nel giro di una ventina di giorni il seno materno produrrà finalmente il latte maturo o "latte perfetto": fluido, di colore quasi azzurrognolo e dal sapore piuttosto dolce, che offre al piccolo tutto il nutrimento di cui ha bisogno e nel modo più equilibrato.
Si è notato inoltre che il latte materno destinato ad un bambino nato precocemente risulta ancora più ricco di lattosio e di proteine per aiutarlo a sopravvivere: il latte materno è un vero e proprio "sistema biologico" capace di adattarsi a tutte le condizioni che il neonato deve affrontare.

Allattamento "a richiesta". E' opportuno non stabilire orari rigidi per i pasti, ma allattare il bambino quando questo mostra di avere fame, senza farlo attendere troppo in modo che non si attacchi in modo frenetico (per evitare ingorgo mammario e ragadi): questo si chiama allattamento "a richiesta". All'inizio il bambino va attaccato al seno ogni tre ore, tre ore e mezzo circa, e va lasciato succhiare finché egli stesso non si stacca. Ma allattare "a richiesta" non significa una completa anarchia; infatti ci sono delle regole di comportamento flessibili dettate dall'esperienza e dal buon senso per rispettare il benessere di entrambi.

  1. Se il piccolo ha succhiato bene avrà bisogno di una pausa, tra una poppata e l'altra, di circa due ore, due ore e mezza per favorire la digestione.
  2. Se il piccolo dorme in più non bisogna svegliarlo per farlo mangiare, anche se il sonno si prolunga di quattro o cinque ore di seguito.
  3. Durante il giorno il numero delle poppate può variare moltissimo (in media 6-7 poppate in 24 ore).
Fino a quando allattare. Si cerca di allattare il neonato quanto più a lungo possibile. Se la produzione di latte continua, infatti, non c'è ragione di smettere. La scelta quindi è totalmente libera e personale. Tuttavia a partire dal quarto mese è possibile integrare al latte materno con i primi cibi solidi.

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