venerdì 6 giugno 2014

L'ALLATTAMENTO MISTO

Le scorse volte abbiamo parlato di allattamento al seno e di allattamento artificiale. Oggi invece parleremo in breve dell'allattamento misto.

Quando il latte materno comincia a scarseggiare, si potrà passare ad un allattamento misto: ossia continuare l'allattamento al seno, integrandolo però con latte artificiale. La tecnica più corretta è quella di pesare il bambino prima della poppata, quindi di attaccarlo ad entrambe le mammelle. La seconda pesata consente di sapere quanto latte ha succhiato al seno, in modo da far seguire la quantità di latte in polvere che verrà data col biberon per completare la sua razione. Una razione, dunque, di volta in volta su misura (allattamento complementare). Far precedere la poppata al seno ha una precisa funzione: il bambino infatti prendendo prima il seno, succhia nel momento di maggior appetito e la sua avidità, quindi, funzionerà da stimolo per la secrezione di latte.
Se invece la quantità di latte materno risulta troppo scarsa oppure se il "mescolare" i due tipi di latte viene mal sopportato dal bambino, causando rigurgiti o vomiti, è preferibile sostituire un intero pasto con il latte artificiale. E' il cosiddetto allattamento misto alternato che prevede appunto un pasto al seno e uno col biberon. In questo caso, è bene che la prima poppata della giornata sia di latte materno e l'ultima di latte artificiale. Questo espediente può essere utilizzato anche per far fronte ad una necessità contingente, come di ragadi della madre.
Bisogna tener conto, tuttavia, che meno occasioni ha il piccolo di succhiare al seno e più aumentano le possibilità che la produzione di latte diminuisca. Qualunque metodo misto si adotti, quando la quantità di latte materno diminuisce al punto da essere inferiore ad un terzo della razione complessiva che il piccolo dovrebbe prendere ogni giorno, conviene passare direttamente all'allattamento artificiale completo.

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