venerdì 20 giugno 2014

LO SVEZZAMENTO

Lo svezzamento oggi ha questa accezione: vuol dire lasciare il latte, come alimento "esclusivo", per abituarsi ad altri cibi diversi.
Lo svezzamento è un vero e proprio processo biologico che inizia intorno al 4° mese di vita ma che procede gradualmente per tutto il primo anno. I motivi del perché si è scelto di avviarlo proprio in questo periodo e non prima né dopo sono diversi, non solo di natura nutrizionale ma anche psicologica e sensoriale dello sviluppo del lattante:
  • il latte da solo non basta più. Sia quello materno che quello artificiale non riescono più a soddisfare tutte le esigenze nutritive del bambino. Un bimbo che sta per raddoppiare il suo peso e quindi non ha solo bisogno di un maggiore apporto di calorie ma ha anche necessità di nuovi alimenti più ricchi ad esempio di proteine e di ferro.
  • stomaco e intestino sono più maturi. Infatti sono in grado di assimilare cibi che fin'ora non solo non potevano risultare digeribili ma addirittura dannosi in quanto potevano causare disturbi e reazioni allergiche.
  • il bambino è capace di deglutire cibi solidi. Prima del 4° mese un bambino sa solamente succhiare, muovere cioè i muscoli della bocca ma non riuscirebbe a mandarla giù. Per farlo deve essere in grado di coordinare altri muscoli. Adesso lo sviluppo neuromuscolare è tale che gli consente di accettare un cibo solido e di inghiottirlo.
I LARN. In Italia, come in altri Paesi, vengono periodicamente organizzate delle commissioni di esperti nutrizionisti, per stabilire e rivedere le indicazioni sulle quantità di sostanze nutritive e di energie che la popolazione dovrebbe assumere quotidianamente per mantenere un buono stato di nutrizione. Nascono così le tabelle dei LARN (abbreviazione di Livelli di Assunzione giornaliera Raccomandati di Nutrienti) che rappresentano delle vere e proprie linee guida aggiornate a cui fare riferimento per impostare un'alimentazione equilibrata. Infatti, oltre ad indicare le quote di sostanze nutritive e calorie necessarie, i LARN forniscono indicazioni anche sulla quantità nutrizionale della dieta. In pratica è possibile conoscere con precisione non solo quante proteine, grassi, zuccheri, vitamine e sali minerali un bambino ha bisogno, ma anche come questi elementi nutritivi vanno distribuiti nella dieta giornaliera perché il suo organismo riceve il gusto apporto di energia. Si scopre così che le proteine devono fornire il 10-20% della quota di energia, il 15-30% deve invece provenire dai grassi e il 55-60% dai carboidrati.
Perché questa energia venga utilizzata in maniere ottimale è importante che anche l'apporto di acqua, vitamine e sali minerali sia equilibrato.
La combinazione di tutte queste sostanze nutritive permetterà al bambino di crescere bene e in buona salute.

Un'occasione per imparare a nutrirsi meglio. Lo svezzamento è una tappa fondamentale nell'evoluzione alimentare del bambino: da un lato, gli apre tutto un mondo di esperienze sensoriali da esplorare, dall'altro gli mette a disposizione  una gamma più articolata di nutrienti che saranno indispensabili per il suo sviluppo e per il suo benessere, che andranno a correggere le abitudini alimentari di tutta la famiglia.
Ma come non esiste una dieta standard che vada bene per tutti, così non vi sono schemi rigidi di svezzamento validi per tutti i bambini. Ogni piccolo infatti ha esigenze di crescita del tutto soggettive. Esistono, tuttavia, dei criteri generali che costituiscono la base di una corretta alimentazione.

La tecnica dello svezzamento. Quando e come iniziare lo svezzamento? Ecco alcune regole di base. Prima di tutto il bambino non deve essere ammalato.
I cibi vanno introdotti con gradualità. Innanzitutto gradualità vuol dire rispetto. Rispetto dei tempi di un bambino. Non a caso, lo svezzamento non prevede date rigide d'inizio ma un periodo molto flessibile che va dal 4° al 6° mese. Gradualità significa anche proporre sempre un alimento per volta, lasciando il tempo necessario al bambino per abituarsi a poi aggiungere un nuovo cibo, in piccole quantità da aumentare progressivamente. Ma con gradualità si fa riferimento anche alla varietà. Man mano che lo svezzamento procede il bambino perde l'abitudine alla "monotonia": si abitua a sapori diversi ed è giusto che possa sperimentarne di nuovi che oltre ad educargli il gusto gli offrono anche principi nutritivi differenti.
Inoltre, i nuovi alimenti vanno proposti e mai imposti al bambino. Se una pappa viene rifiutata con decisione è meglio non insistere, ma sorprenderla e riprovare dopo qualche giorno.
Spero il post vi sia piaciuto. A presto!

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