giovedì 24 luglio 2014

DOPO IL PRIMO COMPLEANNO: DA UNO A TRE ANNI

Cari genitori, oggi vedremo come cambierà la dieta del vostro bimbo dopo l'anno di vita rispetto ai primissimi mesi di vita e come pian piano la sua dieta diventi uguale alla vostra.

In questo periodo il bambino è padrone del cucchiaino, prende l'iniziativa e non vuole più essere imboccato, comincia ad allungare le manine nei piatti.
Ha spento da poco la prima candelina e già sceglie con precisione fra ciò che gli proponete, scarta i cibi che non gli piacciono, pretende una sequenza ben precisa di portate, ama gusti ben definiti e "croccanti". La sua evoluzione alimentare va di pari passo con lo sviluppo delle sue abilità e della sua crescita. E in questi secondi dodici mesi, il traguardo più importante a cui tendere è la conquista dell'autonomia, anche a tavola.

A tavola con i genitori. E' preferibile, appena si può, accogliere il bambino a tavola col resto della famiglia. Questo non significa ancora proporgli le pietanze "adulte". Mangiare tutti insieme, però, significa cominciare a fargli assaporare quel clima familiare che si crea a tavola, aiutando anche i bimbi più pigri a "fare da soli".
In questo modo, è importante anche l'organizzazione familiare, poiché preso un certo orario il bambino pretende che venga rispettato.

L'importanza dei buoni esempi. Anche a tavola il bambino osserva i genitori, li guarda usare forchetta e coltello e soprattutto scruta curioso nei loro piatti. L'imitazione è una straordinaria spinta all'apprendimento, anche alimentare. Infatti, non si può pretendere che mangi le verdure quando i genitori le detestano, né che si affezioni al formaggio quando nessuno in famiglia lo mangia volentieri. Le abitudini alimentari sono contagiose. Ecco perché, proprio adesso, è indispensabile correggere gli errori della "dieta dei grandi", se si vuole che il bimbo condivida i pasti con i genitori.

Come cambia la sua dieta. Il primo compleanno conclude la grande epopea dello svezzamento: la fase di apprendimento di gusti e sapori è terminata e il bambino ora conosce tutti e sette gruppi alimentari. Da qui ha inizio un periodo di perfezionamento in cui sono consolidate quelle sane e buone abitudini alimentari che diverranno il cardine della sua dieta.
L'alimentazione del bambino nel secondo anno di vita diventa sempre più varia, prevede il graduale inserimento dei normali alimenti preparati nel modo più semplice. 
Il latte resta il cibo-base, presente anche nel formaggio, nella ricotta, nella mozzarella e nello yogurt.
Nel menù settimanale devono essere presenti le uova, il pesce, il fegato; nel menù giornaliero la carne, le verdure e la frutta. 
Le verdure molte volte sono inserite in sformati o polpettine o purè perché non amate dal bambino per la loro consistenza fibrosa.
La frutta fresca, ben matura, può essere data, accuratamente lavata, sbucciata e tagliata a pezzettini, anche in macedonia. Banane, pesche e mele son ben tollerate; è bene evitare però le fragole che in alcuni casi provocano allergia.
Importante è l'assunzione d'acqua che nel secondo anno la sua richiesta aumenterà e non dovrà mai essere limitata poiché il bambino gioca e suda di più. Ognuno ha il diritto di bere a volontà acqua non gassata, spremute di frutta, succhi di frutta dietetici.
Si potrà dare a colazione o merenda latte con caffè d'orzo o prodotti contenti cacao o biscotti.

Anche il latte cambia: il latte vaccino e il latte di crescita. Se non c'è più ragione per continuare con il latte di proseguimento oltre il primo anno di vita, si introdurrà il cosiddetto latte vaccino.
Il latte di centrale ha uno scarso apporto di acidi grassi essenziali, sostanze unite alla formazione del sistema nervoso che l'organismo deve ricavare dai cibi non potendole produrre da solo. Se il bambino non amo troppo il pesce (fonte ricchissima di questi grassi) la sua dieta può eccedere in grassi saturi. Oltre ad essere povero di ferro, il latte vaccino non ne favorisce il naturale assorbimento.
Spesso il latte è uno degli elementi che il bambino si ostina a rifiutare, sia a colazione, sia a merenda. E non sempre le alternative riescono a coprire il fabbisogno di calcio. Una soluzione a questi problemi è il latte di crescita. Un latte formulato apposta per soddisfare queste precise esigenze:
  1. copre le carenze quotidiane di apporto di ferro;
  2. garantisce gli elementi naturali del latte (calcio e fosforo);
  3. assicura un apporto di elementi indispensabili (acidi grassi essenziali e vitamine);
  4. è gradito al bambino per il suo gusto gradevole che permette di non aggiungere zucchero. 
Visitate il seguente link per scoprire alcune semplici ricette da preparare al vostro bambino:

giovedì 17 luglio 2014

LA SECONDA PAPPA (III)

Salve a tutti! Anche oggi continuiamo l'alimentazione dal nono al dodicesimo mese.

DAL 9° AL 12° MESE
Lo sviluppo delle capacità fisiche e psichiche del bambino si riflette sulla sua alimentazione, la quale diventa più variata e soprattutto più differenziata sul piano del gusto.
Il bambino si dimostra più autonomo e pronto ad accettare nuovi inviti. Ama sgranocchiare e mordere, forte dei suoi dentini che ormai fanno capolino. E' un piacere quindi per lui trovare nel piatto cibi che hanno una consistenza più solida, che lo spingono a masticare.
Se il bambino mangia volentieri si può provare a suddividere il pasto in diverse portate: ad esempio, prima la pastina e poi il purè di verdura con la carne o il pesce e infine la frutta. Se però il piccolo a tavola è un po' pigro, si può continuare a concentrare i vari cibi in un piatto unico, ritardando di un paio di mesi questa scomposizione.
Anche se è ancora troppo presto per una dieta da grandi, mangerà:

  • carne (omogenizzato di proseguimento);
  • verdura (pomodoro);
  • cereali (pastasciutta);
  • frattaglie (fegato).

L'allergia. Nel primo anno di vita le forme allergiche sono soprattutto di tipo alimentare perché l'apparato gastrointestinale di un bimbo di pochi mesi non ha ancora sviluppato efficaci difese e quindi risulta più vulnerabile.

Importante è il fattore ereditario: il momento più delicato di un bambino che ha predisposizione familiare alle allergie è l'introduzione dei nuovi cibi; perciò sarà utile ritardare l'avvio dello svezzamento al 5°-6° mese.  

Per conoscere alcune possibili ricette da preparare ai vostri figli, visitate il sito:

giovedì 10 luglio 2014

LA SECONDA PAPPA (II)

Cari genitori, anche oggi impareremo quali cibi scopre il vostro bambino man mano che cresce, in particolare tra il sesto e l'ottavo mese di vita.


DAL 6° ALL'8° MESE

In poche settimane il bambino ha compiuto progressi enormi: ha preso confidenza col cucchiaino, si è abituato ai nuovi cibi, ha accettato sapori e consistenze diverse, ha regolato il suo appetito su altri orari. Quindi, ormai è cresciuto ed è pronto per allargare i suoi orizzonti alimentari.
E' importante, però, rispettare le tappe evolutive, così diverse da bambino a bambino, e valutare eventuali intolleranze ai nuovi cibi.
Dopo l'introduzione della seconda pappa nella dieta del bambino, lo svezzamento viene completato rapidamente con la sostituzione delle due poppate con due pasti.
All'età di sei mesi, il numero massimo dei pasti nell'arco della giornata dovrà essere di quattro: la colazione del mattino e quella del pomeriggio con latte e biscotti, ed il pranzo e la cena con le due pappe di cui si è parlato, seguite entrambe da frutta.
Dopo il sesto mese, per molti bambini anche i quattro pasti possono essere eccessivi: in genere lo dimostrano con una diminuzione di appetito al pasto serale; è il segnale per ridurre l'apporto calorico del pomeriggio, sostituendo il pasto di latte con una merendina di frutta, per esempio una piccola macedonia di frutta grattugiata e dei biscotti.
Adesso che di energia il bambino ne consuma ogni giorno di più, anche le scelte dei cibi più energetici vanno aumentando. Fanno il loro ingresso i cereali con glutine ovvero frumento, orzo e avena, alternati al riso e al mais.
Nel secondo semestre di vita il bambino compie un balzo di crescita notevole, per cui il suo organismo richiede un ottimo "materiale da costruzione" con l'introduzione di:

  • pesce (omogenizzato);
  • carne (prosciutto cotto); 
  • tuorlo d'uovo;
  • brodo di legumi.
Lo yogurt è l'alimento-novità che riguarda gruppo, fonte importante di calcio oltre che di proteine.
Dopo i sei mesi, inoltre, la consistenza dei cibi dovrà aumentare progressivamente per favorire nel bambino l'apprendimento della masticazione: ciò vale soprattutto per a carne. Verso i dieci mesi si può cominciare a sostituire di tanto in tanto un omogenizzato con carni di vario tipo e preparate in vario modo, tritate prima finemente, in seguito a pezzettini via via più grossi.   


Per conoscere meglio questa tappa, visita:
http://mammaoggi.it/alimentazione-del-bambino-da-6-a-12-mesi/

venerdì 4 luglio 2014

LA SECONDA PAPPA (I)

Ben ritrovati! Oggi parleremo della nutrizione al quinto mese del neonato.

Dopo circa un mese dalla prima pappa, arriva il momento di introdurre la seconda e sostituire così la poppata della sera. Anche in questo caso non esiste una data fissa che valga per tutti i bambini.
Molto dipende infatti dall'epoca in cui ha inizio lo svezzamento, dal tempo che il bambino ha impiegato per accettare la prima pappa e dalla sua stessa tolleranza.
Certo è che l'impatto con questa seconda pappa è molto meno problematico, poiché il bambino ormai si è abituato ai sapori sapidi e le novità alimentari saranno accettate con più facilità. Gradualità, rispetto dei tempi e dei rifiuti valgono anche adesso e vanno mantenute per tutto il periodo di svezzamento.
Verso il quinto mese inoltre la maggior parte dei bambini è passata spontaneamente ai quattro pasti, rifiutando la poppata della tarda serata. La seconda poppata, quindi, prende il posto dell'ultimo pasto della giornata.

DAL 5° MESE
Come quella del mezzogiorno, anche la pappa serale sarà a base di vegetali ma verrà ampliata ed arricchita con altri componenti.
Verranno usate creme di cereali diversi dal riso (grano, orzo, avena, cereali misti); naturalmente questi nuovi cereali si potranno usare anche per la pappa del mezzogiorno. In seguito si adopereranno cereali in formati via via maggiori, e non più in farina: cioè semolini, pastine.
L'introduzione della seconda pappa è il pretesto per apportare delle varianti di gusto e di consistenza alla tavolozza di sapori che il bambino già apprezza e di fargli conoscere più da vicino un cibo del tutto nuovo: il formaggio. E' appunto questo alimento, che sostituisce la carne del pasto di mezzogiorno, a caratterizzare la seconda pappa.

Anche il latte cambia: approfondimento sul latte "di proseguimento". Con lo svezzamento nuovi cibi si affiancano al latte.
Se si allatta al seno, la composizione del latte materno si modifica naturalmente nel tempo e le poppate, tra una pappa e l'altra, assicurano al piccolo tutto ciò di cui ha bisogno.
Se invece si utilizza il biberon, si dovrà cambiare latte: il cosiddetto latte "di proseguimento".
Il latte di proseguimento tiene conto sia delle nuove necessità nutrizionali dell'organismo del bambino sia della sua maggiore maturità digestiva. Si può ricorrere sia alle formule in polvere sia quelle pronte all'uso. Entrambi, comunque, hanno le stesse caratteristiche.

  • Hanno un apporto di proteine molto più equilibrato, in linea con i fabbisogni di questo periodo di crescita.
  • Sono più ricchi di acidi grassi essenziali e di vitamine.
  • E' modificato l'apporto di sali minerali con l'integrazione di quelli carenti (come il ferro).
  • Hanno una prevalenza di lattosio (lo zucchero presente nel latte materno).

Man mano che lo svezzamento procede, i pasti di latte si tramuteranno in prima colazione e merenda e potranno arricchirsi di altri alimenti (esempio lo sono i biscotti). 

Se l'abitudine di bere latte accompagnerà tutto lo svezzamento, non sarà difficile mantenerla anche nel secondo anno di vita.

Per saperne di più, cliccando su questo sito troverete in breve gli alimenti che accompagnano questo mese del vostro piccolo:
http://www.plasmon.it/guide/le-mie-prime-pappe/la-nutrizione/lintroduzione-della-seconda-pappa