Cari genitori, finora abbiamo parlato di una corretta alimentazione che accompagna i più piccoli fino all'età di tre anni. Con oggi e la prossima settimana invece voglio introdurvi i disturbi più comuni che a volte i vostri piccini presentano: l'anoressia mentale infantile e l'obesità.
Oggi vediamo in breve la prima. Di certo si sente parlare di anoressia femminile e adolescenziale, ma oggi siamo consapevoli che questo disturbo colpisce indipendentemente dal sesso e soprattutto dall'età.
Oggi vediamo in breve la prima. Di certo si sente parlare di anoressia femminile e adolescenziale, ma oggi siamo consapevoli che questo disturbo colpisce indipendentemente dal sesso e soprattutto dall'età.
Iniziamo con una breve descrizione dei sintomi da parte di due genitori preoccupati:
"Giorgio è un bellissimo bambino di nove mesi, attivo e sempre alla ricerca di nuove cose da scoprire. Da qualche settimana ha iniziato a manifestare una certa avversione per il cibo, preferendo invece il latte nel biberon o le tisane. Inizialmente i genitori di Giorgio non hanno dato importanza ai suoi capricci, il bambino continuava ad acquistare peso e ad essere allegro e vivace; dopo qualche erano davvero molto preoccupati. Giorgio sviluppava ogni giorno nuove manovre finalizzate ad impedire l’assunzione del cibo : chiudere con forza le labbra o protrudere la lingua impedendo all'alimento d'entrare, procurarsi il vomito, tenere la bocca aperta lasciando cadere il contenuto, sputare il cibo, girare la testa di lato, etc… I genitori di Giorgio provano a forzarlo, ad inventarsi mille distrazioni mentre lo alimentano, a sgridarlo; il bambino perde peso e la loro preoccupazione e frustrazione aumenta."
L'anoressia essenziale precoce compare fin dalla nascita, è possibile descrivere un neonato come passivo che sembra non aver interesse né per la mamma né per il biberon. Con la crescita del bambino è probabile che si presentino altri sintomi fino ad arrivare alla diagnosi di autismo o psicosi infantili.
L'anoressia del secondo trimestre (o anoressia nervosa) può comparire tra i sei mesi e i tre anni, talvolta in occasione del cambiamento delle abitudini alimentari o svezzamento. Appare in bambini vivaci e svegli, che manifestano curiosità per l'ambiente circostante ma allo stesso modo rifiutano il cibo suscitando nella madre una reazione ansiosa. I genitori intraprendono una serie di comportamenti atti a farlo mangiare: distrarre, giocare, sedurre, tentare con la forza. Vengono coinvolti familiari e amici per dare consigli sul da farsi aumentando ancor di più l'ansia della mamma. La situazione può essere risolta facilmente: cambiando le abitudini quotidiane, spostando l'attenzione sulla costruzione di una relazione più positiva ed evitando di associare il momento del pasto ad un vissuto di angoscia. Intervenire in questa situazione è di fondamentale importanza. Il rifiuto del cibo è una comunicazione forte a cui è compito dell'adulto rispondere in maniera adeguata. I genitori dovrebbero riuscire ad equilibrare il bisogno del bambino d'avere sia più autonomia sia limiti chiari e definiti. Non è facile mettere in pratica una regola apparentemente così semplice: ogni genitore si porta dietro i propri conflitti irrisolti sull'autonomia ed il controllo, frutto delle relazioni con i propri genitori. Molto frequenti e diffusi sono l'eccessiva selettività nei confronti dei prodotti alimentari, ad esempio un bambino che mangia solo due o tre tipi di cibo, e la difficoltà ad accettare i nuovi sapori.
In particolare, viene fatta la distinzione tra anoressia semplice e anoressia mentale grave.
La prima è un'alterazione dell'alimentazione transitoria e di reazione allo svezzamento o a cambiamenti di vario genere mal tollerati dal bambino; spesso tale disturbo è alimentato dallo scorretto comportamento della madre che reagisce al rifiuto del cibo da parte del figlio con sentimenti di angoscia che la spingono a forzarlo a mangiare; se la madre persiste in questo comportamento, l'anoressia semplice si cronicizza in una forma grave.

Anche se rari, vengono segnalati casi di anoressia nell'età della scuola primaria. Di fronte al cibo il bambino può mostrare disinteresse e opposizione. Alternando periodi di digiuno a periodi durante il quale magia meglio, ma mostrandosi capriccioso e preferendo solo alcuni alimenti. Il vomito è frequente e si presentano difficoltà nel dormire, collere intense e singhiozzo.
[Argomento tratto dal sito: http://www.pnlpsicologi.it/anoressia_mentale_infantile.htm]
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